Una nuova casa è da sempre un nuovo capitolo nelle nostre vite, anche se rimaniamo nella stessa città o quartiere! Come vivere al meglio questo passaggio? Semplificandolo al massimo, a partire dagli adempimenti legati ai contratti di fornitura delle utenze. Per questo è fondamentale conoscere tutto sul trasloco delle utenze di luce e gas. Sai, ad esempio, qual è la differenza tra subentro e voltura gas e luce? Chi non è molto pratico di traslochi, o non ne fa da tanti anni, tende magari a confondere i termini, rischiando di avviare pratiche sbagliate o scaricare moduli inutili, perdendo tempo ed energie! Lo stesso rischio viene corso da chi va a vivere in uno stabile nuovo che non ha mai visto abitanti. Nel caso, sapere quello che conta su allaccio e prima attivazione luce e gas può farci risparmiare tempo, denaro e preoccupazioni.
A proposito di risparmio economico, possiamo anche sfruttare il trasloco utenze come momento ideale per guardarci intorno, fare confronti tra offerte diverse e scegliere magari soluzioni più convenienti. Il cambio della casa può così diventare una grande opportunità per valutare meglio le nostre esigenze energetiche e optare eventualmente anche per un cambio fornitore luce e gas.
Cosa fare con le utenze di luce e gas se si cambia casa?
Quando si cambia casa, la gestione delle utenze di luce e gas è una delle priorità da affrontare il prima possibile, anche per evitare sorprese spiacevoli determinate da scarsa conoscenza delle procedure, come addebiti non previsti. La cosa più importante da capire è che tutte le operazioni da seguire si riferiscono alle case, la nuova ma anche la vecchia.
In pratica, è fondamentale comprendere che i contratti di fornitura sono sempre legati a un contatore di luce o gas, cioè a un’utenza fisica; non sono quindi legati alla persona, che è soltanto l’intestataria del contratto. Questa particolare caratteristica spiega bene perché non è possibile trasferire un vecchio contratto da una casa all’altra! Andiamo allora a scoprire cosa fare, a seconda di tutte le diverse situazioni in cui potremmo trovarci.
Allaccio del contatore
Se la nostra casa è nuova e noi siamo i primi ad andare a viverci, c’è la possibilità che non sia ancora collegata alle reti di distribuzione di energia elettrica e gas. In questo caso è necessario richiedere l’allacciamento del contatore. Questo significa che l’impianto di utenza, che sia elettrico o del gas, va fisicamente collegato alla rete locale di distribuzione. Cosa fare allora per ottenere l’allacciamento? Dipende dalle nostre intenzioni rispetto all’immediato futuro!
Allacciamento senza fornitura
Se vogliamo allacciarci alla rete elettrica o a quella del gas ma non intendiamo attivare le forniture, perché magari prevediamo di trasferirci più in là nel tempo, dobbiamo rivolgerci alle imprese di distribuzione locali, indicando:
sia per l’elettricità che per il gas:
- dati dell’intestatario con documento d’identità in corso di validità, codice fiscale, indirizzo di residenza e recapiti telefonici ed e-mail;
- certificazione che attesti il possesso, la regolarità edilizia e i dati catastali dell’immobile; in alternativa, è possibile presentare una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà.
In aggiunta ai precedenti dati, che sono quindi comuni, vanno poi indicati, a seconda del tipo di contatore,
solo per l’elettricità:
- ubicazione del punto di prelievo;
- tensione di alimentazione;
- fabbisogno di potenza;
solo per il gas:
- ubicazione del punto di riconsegna del gas;
- la potenzialità totale di tutti gli apparecchi alimentati a gas;
- la categoria d'uso del gas: cottura dei cibi, produzione acqua calda sanitaria o riscaldamento (si possono scegliere una, due o tutte e tre le categorie).
Al termine dell’allacciamento viene rilasciato al cliente
- il POD del contatore della luce, cioè il codice univoco che identifica il punto di consegna dell’elettricità; è associato all’impianto, proprio come se fosse una targa.
- il PDR del contatore del gas, che sta per Punto Di Riconsegna e identifica in modo univoco la posizione fisica dell’utenza; anch’esso, come il POD dell’elettricità, è la targa dell’impianto.
Entrambi i codici, una volta assegnati, non cambieranno e saranno necessari per tutte le eventuali operazioni con le forniture e i contratti nel corso degli anni.
Allacciamento con fornitura (attivazione)
Se, oltre ad allacciarci alla rete elettrica o del gas, intendiamo attivare il prima possibile le forniture, perché vogliamo vivere fin da subito la nuova casa, possiamo rivolgerci direttamente al fornitore. Quest’ultimo a sua volta provvederà a contattare l’impresa locale di distribuzione per il collegamento del contatore.
I dati da fornire sono gli stessi già indicati nella procedura “Allacciamento senza fornitura”, cui vanno aggiunti:
sia per l’elettricità che per il gas:
- indirizzo di fatturazione.
- IBAN o carta di credito dell’intestatario del contratto, ad eccezione delle offerte placet (con condizioni decise da ARERA, Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, e prezzi decisi dal venditore), del Servizio a Tutele Graduali (che sostituisce il mercato tutelato e accompagna gradualmente una parte dei clienti verso il mercato libero) e del Servizio Tutela della Vulnerabilità (per le forniture di gas dei clienti vulnerabili).
solo per il gas:
- modulo di “Conferma della richiesta di attivazione della fornitura di gas”, che può essere compilato dal cliente.
- modulo di “Attestazione di corretta esecuzione dell’impianto”, che deve essere compilato da un tecnico certificato e deve poi essere sottoposto alla verifica del distributore.
Richiesta di nuova attivazione
Per nuova attivazione si intende la prima “accensione” di un contatore che è già presente, e quindi è già stato installato, identificato dal proprio POD o PDR e allacciato alla rete principale. In pratica, con la richiesta di nuova attivazione si comincia a far funzionare un contatore per la prima volta. In genere è una procedura che riguarda impianti di case nuove, mai abitate prima della richiesta di attivazione.
Subentro luce e gas
Per subentro si intende la riattivazione di un contatore, e quindi della fornitura, da parte di un nuovo cliente. Il subentro è necessario quando il precedente inquilino o proprietario, oltre alla cessazione del contratto di fornitura, ha chiesto anche la disattivazione del contatore. È la classica situazione in cui ci troviamo quando, arrivando in una nuova casa, troviamo tutto “staccato”, luce e gas! In questi casi, al cambio di intestatario dell’utenza associata a un determinato POD o PDR corrisponde anche un’interruzione del servizio di fornitura.
In caso di subentro, sia per quanto riguarda l’elettricità che il gas, è sempre possibile cambiare il fornitore del servizio.
I dati e documenti da fornire sono
sia per l’elettricità che per il gas:
- dati dell’intestatario con documento d’identità in corso di validità, codice fiscale, indirizzo di residenza e recapiti telefonici ed e-mail;
- certificazione che attesti il possesso e la regolarità edilizia dell’immobile; in alternativa, è possibile presentare una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà.
- IBAN o carta di credito dell’intestatario del contratto, ad eccezione delle offerte placet, del Servizio a Tutele Graduali e del Servizio Tutela della Vulnerabilità.
Dopo la stipula del contratto è anche previsto l’invio di un modulo specifico per la comunicazione dei dati catastali dell’immobile.
solo per l’elettricità:
- codice POD.
- potenza del contatore.
solo per il gas:
- codice PDR.
- la categoria d'uso del gas: cottura dei cibi, produzione acqua calda sanitaria, riscaldamento (si possono scegliere una, due o tutte e tre le categorie).
Voltura luce e gas
Quando si parla di trasloco delle utenze di luce e gas, si sente spesso utilizzare il termine voltura. Con questa definizione si intende il cambio di intestatario di un contratto per una fornitura, senza che vi sia interruzione del servizio. In altre parole, non viene mai interrotta l’erogazione di energia elettrica o gas.
Sia per l’elettricità che per il gas, in occasione della voltura è possibile cambiare il tipo di contratto, rimanendo con il medesimo fornitore, o addirittura è possibile cambiare il fornitore. In quest’ultimo caso (voltura, più contestuale passaggio a nuovo fornitore) le tempistiche possono essere un po’ più lunghe.
La voltura spetta al nuovo inquilino o proprietario, che dovrà prestare particolare attenzione alla lettura del contatore al momento della richiesta. I dati comunicati al fornitore, infatti, faranno fede sia per il precedente intestatario, per il pagamento della bolletta di chiusura, che per il nuovo, per il pagamento di tutti i consumi successivi.
Circa i documenti e i dati che vanno forniti, a seconda del fornitore ci possono essere alcune variazioni, tuttavia, di base, le informazioni che vanno comunicate sono le seguenti.
- I dati anagrafici del nuovo intestatario, con documento d’identità, codice fiscale, indirizzo di residenza, indirizzo di fatturazione, recapiti telefonici ed e-mail.
- I dati anagrafici del vecchio intestatario, compreso il codice fiscale. Questi dati vanno comunicati solo in caso di voltura “classica”, cioè, senza cambio di fornitore; invece, in caso di voltura con contestuale passaggio a nuovo fornitore, non sono necessari.
- Indirizzo dell’immobile, per il quale si richiede la voltura.
- POD e/o PDR, a seconda della voltura: se dell’elettricità, del gas o tutti e due.
- Ultima lettura del contatore, solo per quanto riguarda il gas.
- Metodo di pagamento.
Anche in questo caso l’invio del modulo con i dati catastali dell’immobile è previsto dopo la stipula del nuovo contratto.
Trasloco utenze luce e gas: costi e tempistiche
Costi e tempistiche per il trasloco delle utenze di luce e gas possono variare a seconda:
- dei costi connessi alla sottoscrizione dei nuovi contratti; ad esempio, imposte di bollo, depositi cauzionali o garanzie varie.
- delle spese sostenute dai distributori locali per allacciare, attivare o riattivare i contatori.
Volendo fornire delle indicazioni di massima, comunque utili per orientarsi nelle scelte, si può fare riferimento alla seguente tabella (i giorni sono da intendersi lavorativi).
Cosa fare con il contratto di fornitura della vecchia casa?
In caso di trasloco, le opzioni che abbiamo a disposizione, a seconda della situazione che troveremo con la nuova casa, rimangono quelle che abbiamo approfondito: “allacciamento”, “nuova attivazione”, “subentro” e “voltura”. Ma cosa fare con i contratti di fornitura della vecchia casa che stiamo lasciando? Le scelte sono due:
- cessare il contratto e, contestualmente, chiedere la disattivazione del contatore; spetterà poi al futuro inquilino o proprietario riattivare la fornitura con il subentro.
- passare al successivo inquilino o proprietario il contratto di cui siamo stati intestatari nella precedente abitazione; in questo caso parliamo, ovviamente, di voltura.
In ogni caso, a prescindere da come si intende gestire il vecchio contratto, l’operazione più saggia da fare è fotografare il contatore, per “congelare” i consumi al momento della comunicazione della fine o del cambio contratto con il nostro fornitore. Avere l’esatta misurazione dei consumi, infatti, può evitare spiacevoli confronti e/o sorprese! Sia che decidiamo di cessare l’accordo, e con esso la fornitura, sia che decidiamo di non interrompere il servizio ma “volturare” sul nuovo intestatario.
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