Ghiacciaio in una giornata di sole

Il riscaldamento globale accelera: il 2024 è stato l’anno più caldo

Il 2024 è stato l’anno più caldo della storia a livello mondiale, da quando sono iniziate le misurazioni nel 1850. I dati forniti dal Servizio per il Cambiamento Climatico di Copernicus, che fa parte del più ampio Programma spaziale dell’unione europea, non lasciano spazio a dubbi. La temperatura media registrata nel corso del 2024 è stata superiore alla soglia di 1,5 °C rispetto ai livelli preindustriali, quelli tra il 1850 e il 1900. Fonte

A impressionare ormai non è più il riscaldamento globale, quanto la sua velocità. Gli effetti dei cambiamenti climatici li possiamo sperimentare, purtroppo, anche nel nostro piccolo; dalle alluvioni in alcune zone del nostro Paese ai razionamenti di acqua. Forse gli effetti di eventi climatici estremi sono stati acuiti dalla velocità con cui si sono manifestati. Di sicuro, la loro frequenza e intensità devono spingerci sempre più verso un approccio che combina informazioni corrette, consapevolezza ambientale, azioni concrete.

In E.ON vogliamo guidare la transizione energetica attraverso una strategia unica che prevede: fonti rinnovabili, tecnologia, efficienza energetica, cultura ambientale, impegno diretto per il territorio. Per questo, accanto alle nostre soluzioni energetiche, vogliamo offrire un supporto alla formazione, con il Progetto Scuole E.ON e il Podcast Impronte, oltre a un contributo reale nella difesa e nel ripristino degli ecosistemi marini e boschivi, con Energy4Blue e Progetto Boschi E.ON.

Record su record, i numeri del riscaldamento

Qualche numero aiuta a comprendere meglio il progressivo aumento della temperatura sulla Terra. La temperatura media su scala globale è stata di 15,10 °C, superiore di 0,72 °C alla media dell’ultimo trentennio 1991-2020 (già di suo più caldo rispetto ai periodi trentennali usati come riferimento). È stata anche superiore di 0,12 °C rispetto al precedente anno più caldo. E per ritrovare quest’ultimo, non bisogna fare lunghi viaggi temporali, trattandosi del 2023.

L’Europa, più in particolare, non mostra dati più rassicuranti. Il 2024 è stato l'anno più caldo anche per il nostro continente: la temperatura media è stata di 10,69 °C, superiore di 1,47 °C a quella del periodo 1990-2020 e di 0,28 °C a quella del precedente anno record, il 2020. Il 2024 ci ha regalato anche un altro record: il giorno più caldo mai registrato sulla Terra. Per la cronaca, è stato il 22 luglio, con una temperatura media dei 17,16 °C.

A temperature più alte corrisponde una estremizzazione degli eventi meteorologici. Oltre alla quantità record di anidride carbonica in atmosfera, 442 parti per milione (ppm), mai registrata in passato, è aumentato anche il vapore acqueo, il principale responsabile dell’effetto serra che, va sempre ricordato, entro un determinato equilibrio è benefico e imprescindibile per la vita sul Pianeta.

È facile comprendere l’alterazione del ciclo: l’aumento dei gas serra favorisce l’aumento della temperatura, che a sua volta favorisce una maggiore evaporazione, con incremento di vapore acqueo e, quindi, ulteriore aumento dei gas serra. Inoltre, la maggiore umidità diventa un pericoloso “carburante” per la “miccia” rappresentata dalle temperature più alte. Il risultato, come anticipato, sono gli eventi estremi: alluvioni, cicloni, uragani. Accanto a questi fenomeni ce ne sono altri, di segno contrario ma di uguale intensità; basti pensare a grandi porzioni di continenti che sperimentano siccità sempre più prolungate, condizioni ideale per gli incendi, che a loro volta immettono CO2 in atmosfera.

Il ciclo, quindi, si autoalimenta e rinforza grazie agli effetti che produce su se stesso. Non sappiamo con esattezza se possiamo spezzarlo in tempi ragionevoli, ripristinando il vecchio equilibrio. Di sicuro possiamo rallentare e contenere l’aumento della temperatura su scala globale, favorendo la mitigazione degli effetti della crisi climatica che siamo vivendo. Ma è fondamentale agire subito, concretamente.

Cultura ambientale e progetti concreti: il nostro impegno per la sostenibilità

In E.ON mettiamo a disposizione competenza e tecnologie per la sostenibilità ambientale. E sosteniamo le scelte energetiche che mettono al centro le fonti rinnovabili. Allo stesso tempo, siamo convinti che la cultura ambientale sia decisiva, non solo per le nuove generazioni ma per tutti coloro che hanno a cuore un futuro più verde.

Con il Progetto Scuole E.ON vogliamo insegnare ai ragazzi l’importanza di un uso consapevole dell’energia, mentre con il Podcast Impronte vogliamo raccontare a tutti i cambiamenti del territorio e degli ambienti che ci circondano. D’altra parte, siamo convinti che l’impegno vada oltre l’insegnamento o, per meglio dire, diventi più forte e coinvolgente se si trasforma in progetti concreti e azioni dirette.

Con Energy4Blue portiamo avanti diverse collaborazioni per la tutela e il ripristino degli ecosistemi marini, polmoni fondamentali per la produzione di ossigeno. Con il Progetto Boschi E.ON mobilitiamo cittadini, ragazzi, dipendenti e istituzioni in una grande azione di volontariato per la piantagione degli alberi e un immediato sostegno alla biodiversità.

Far funzionare la nuova energia dipende noi, it’s on us!

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