Una bolletta della luce chiara e trasparente può diventare il primo mezzo a disposizione dei clienti per utilizzare al meglio l’energia elettrica. Spesso non è facile orientarsi tra termini e voci che non sono di uso comune e che, quindi, hanno bisogno di una spiegazione. Per questo motivo un glossario della bolletta della luce diventa fondamentale.
Comprendere la bolletta dell’energia elettrica ci permette di aumentare notevolmente il controllo dei consumi, grazie a un monitoraggio efficace; inoltre, ci consente di verificare la correttezza e la corrispondenza tra importi richiesti, rilevazioni e utilizzo dell’energia. Ma controllare i consumi non significa soltanto imparare a risparmiare, riducendo gli sprechi e modificando il proprio stile di vita senza comprometterne la qualità, anzi, migliorandola. Infatti, vuol dire anche valutare le tariffe più convenienti e le soluzioni più vantaggiose, scegliendo così l’offerta più adatta alle nostre abitudini.
Per fare determinate scelte e cogliere tutte le nuove opportunità, è quindi necessario familiarizzare col mondo dell’energia elettrica. E una prima mossa in questa direzione può essere prendere confidenza con i termini a noi più vicini ma spesso ignorati, tutti quelli che troviamo nel glossario della bolletta della luce. Una bolletta elettrica senza segreti porta a decisioni sempre più informate, anche nel lungo periodo. Pensiamo magari a soluzioni nuove e vantaggiose, come l’autoconsumo collettivo o le Comunità Energetiche Rinnovabili. Una bolletta elettrica chiara può essere davvero la scintilla di una consapevolezza ambientale sempre più forte!
Nella sezione che descrive la tipologia del cliente le principali voci sono le seguenti.
- Domestico residente/non residente: si riferisce a un’utenza domestica che utilizza l’elettricità per:
- l’abitazione,
- i locali annessi o pertinenti,
- i punti di ricarica privata destinati ai veicoli elettrici.
Affinché il cliente sia considerato domestico, il POD, il punto di consegna e prelievo, deve essere uno solo sia per l’abitazione che gli eventuali locali, mentre la potenza disponibile non deve superare i 15 kW. Invece, la distinzione tra residente/non residente, sulla base della residenza anagrafica del titolare del contratto, ha effetti solo sul pagamento di alcuni corrispettivi; i residenti li pagano solo in base ai consumi, i non residenti anche con una quota fissa, come nel caso di molte seconde case.
- Domestico ricarica veicoli elettrici: utenza domestica che aderisce alla sperimentazione per la ricarica dei veicoli elettrici nelle fasce orarie notturne.
- Altri usi: un cliente che utilizza l’elettricità per un ufficio, un negozio, ecc.
- Altri usi, ricarica privata veicoli elettrici: unisce le due voci precedenti, altri usi più ricarica elettrica.
- Potenza impegnata: è quella resa disponibile dal venditore; in genere, nella maggior parte delle utenze domestiche è di 3 kW.
Le seguenti, invece, sono le principali voci che definiscono le caratteristiche commerciali dell’offerta.
- Mercato libero: è quello in cui avviene l’incontro tra le due parti, venditore e cliente; il primo stabilisce le condizioni di vendita dell’energia elettrica a cui il secondo decide liberamente di aderire. Le condizioni non sono più fissate da ARERA, l’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente.
- Servizio di maggior tutela: le condizioni economiche, a protezione dell’acquirente, sono decise ancora da ARERA ma dal 1° luglio 2024 la maggior tutela vale solo per i clienti vulnerabili:
- chi ha compiuto 75 anni di età;
- chi percepisce il bonus sociale per livello ISEE, che non deve superare i 9.530 euro a famiglia, con massimo 3 figli a carico, e i 20.000 Euro con almeno 4 figli a carico;
- chi è un soggetto con disabilità ai sensi dell’art. 3 della Legge 104/92;
- chi utilizza un’utenza che si trova in una struttura abitativa di emergenza a seguito di eventi calamitosi;
- chi utilizza un’utenza in un’isola minore non interconnessa.
- Servizio a tutele graduali: con la fine del mercato tutelato, 1° luglio 2024, è il servizio predisposto da ARERA per accompagnare chi ancora non ha scelto il mercato libero; riguarda i clienti domestici non vulnerabili, le micro imprese e le piccole imprese.
- Consumo annuo: è il consumo di energia elettrica relativo a 12 mesi consecutivi di fornitura. In assenza di dati effettivi si ricava per stima. Nel caso di nuove attivazioni si farà riferimento al “consumo da inizio fornitura”.
- Denominazione del contratto nel mercato libero: è il nome dell’offerta commerciale sottoscritta.
- Modalità di pagamento: indica come il cliente può pagare le bollette.
Il POD, Point of Delivery, Punto di Consegna, è un codice alfanumerico di 14 o 15 caratteri che inizia sempre con “IT”. Identifica in modo certo e univoco il punto di consegna e prelievo, cioè il punto fisico in cui l’energia viene consegnata dal venditore e prelevata dal cliente finale. Serve per la lettura e la gestione dei consumi. Il codice è legato al punto di prelievo fisico, per questo non cambia anche se si cambia venditore. Insieme all’indirizzo di fornitura compone i dati identificativi del punto.
L’unità di misura dei consumi di energia elettrica è il kilowattora, kWh, cioè l’energia assorbita in 1 ora da un apparecchio con una potenza di 1 kW. Nelle bollette i consumi sono fatturati in Euro/kWh.
Il meccanismo degli scaglioni mette in relazione i costi del consumo medio giornaliero con le quantità di energia del consumo medio annuo. Anche se non è immediatamente intuitivo, e senza entrare troppo nei dettagli tecnici, proviamo a sintetizzare.
- Esistono diversi scaglioni, fasce, in cui è suddiviso il consumo annuo.
- Ad ogni scaglione corrisponde un prezzo; ad esempio, 0-1800 kWh, 1801-2640 kWh, ecc.
- Attraverso il calcolo dei consumi medi annui si stabilisce quali scaglioni applicare al cliente per la fatturazione dei consumi medi giornalieri.
In altre parole, i kWh del consumo medio giornaliero non hanno tutti lo stesso “peso” economico nella bolletta: alcuni costeranno di più, a seconda del consumo medio annuo.
I prezzi dell’energia cambiano anche rispetto alle fasce orarie della giornata o dei giorni della settimana. Per questo motivo, a seconda dell’offerta che si sottoscrive, il costo dell’energia può essere differente in base al momento del consumo.
Le fasce sono stabilite dall’Autorità:
Fascia F1: dal lunedì al venerdì dalle ore 08:00 alle ore 19:00, escluse le festività nazionali.
Fascia F2: dal lunedì al venerdì dalle ore 07:00 alle ore 08:00 e dalle ore 19:00 alle ore 23:00, escluse le festività nazionali. Il sabato dalle ore 07:00 alle ore 23:00, escluse le festività nazionali.
Fascia F3: dal lunedì al sabato dalle ore 00:00 alle ore 07:00 e dalle ore 23:00 alle ore 24:00. La domenica e festivi tutte le ore della giornata.
Comprende gli importi da pagare in proporzione ai consumi di energia elettrica ed è espressa in Euro/kWh. Ovviamente, essendo legata ai consumi, è variabile.
Comprende gli importi da pagare indipendentemente dai consumi e l’unità di misura è Euro/cliente/mese oppure Euro/POD/mese. È importante sottolineare che si tratta di una quota fissa, da pagare anche se l’utenza non viene utilizzata.
Si paga in proporzione alla potenza impegnata: ogni mese si moltiplica il prezzo unitario per i kW disponibili per l’utenza. Anche questa quota è un costo fisso indipendente dai consumi.
È la lettura effettiva che si può leggere sul display del contatore a una certa data, in genere l’ultimo giorno del mese. Viene rilevata da remoto dal distributore che la comunica al venditore.
Si tratta della rilevazione fatta dal cliente finale, che a una certa data legge il dato dei consumi sul display del contatore e lo comunica al proprio venditore. Quando prevista dal contratto, è sempre una buona pratica, poiché consente un monitoraggio più puntuale dei consumi, oltre che un controllo di eventuali anomalie nell’impianto.
Quando mancano letture rilevate o autovetture, si procede con una lettura stimata dei consumi a una certa data. La stima viene fatta sulla base dell’andamento storico dei dati relativi all’utenza.
I consumi effettivi sono i kilowattora risultanti fra due letture rilevate o autoletture. Corrispondono alla differenza tra i numeri indicati dal display al momento dell’ultima lettura e i numeri indicati al momento della precedente lettura.
Sono i consumi attribuiti a un’utenza, quando mancano letture rilevate o autoletture. Sono i kilowattora indicati dalle letture stimate. In genere, tali consumi vengono calcolati sulla base delle informazioni relative ai consumi storici del cliente.
Corrispondono ai kilowattora fatturati nella bolletta per il periodo di competenza. Eventuali differenze, scarti, tra consumi effettivi e consumi fatturati dipendono dal fatto che può accadere che ai consumi effettivi vengano aggiunti consumi stimati.
Il meccanismo del ricalcolo si rende necessario, quando diventano disponibili nuovi dati che vanno a sostituire i precedenti già fatturati. Possiamo definirlo un “riallineamento”, una compensazione. Essendo a tutti gli effetti una sorta di conguaglio, può essere sia un saldo a debito che a credito del cliente. Quando viene fatto?
- Quando letture effettive sostituiscono quelle stimate.
- Quando si possono ricostruire i consumi, prima sbagliati a causa di malfunzionamenti del contatore o errori di lettura.
- Quando sopraggiungono modifiche dei prezzi, legate magari a sentenze del Tribunale amministrativo.
È un importo che comprende le attività che il venditore svolge per fornire l’energia elettrica al cliente.
- Acquisto di energia.
- Dispacciamento: il servizio che assicura che ci sia equilibrio tra domanda e offerta in ogni istante.
- Commercializzazione al dettaglio: tutte le attività di gestione dei clienti.
- Eventuali importi relativi a meccanismi di perequazione.
Questa voce è composta da:
- una quota fissa;
- una quota energia, che a sua volta, e soltanto per i clienti domestici residenti, è suddivisa anche in scaglioni di consumo.
In questa voce sono compresi gli importi sostenuti per:
- le attività di trasporto dell’energia elettrica sulle reti di trasmissione nazionali;
- le attività di distribuzione locale dell’energia;
- le attività di misurazione e di gestione del contatore.
I livelli di spesa di tutte le attività sono definiti dall’Autorità e gli importi sono composti da:
- una quota fissa;
- una quota potenza;
- una quota energia.
Questa voce di spesa comprende i corrispettivi destinati alla copertura di costi relativi ad attività di interesse generale per il sistema elettrico, pagati da tutti i clienti finali del servizio elettrico, suddivisi in:
- sostegno alle energie rinnovabili e alla cogenerazione (produzione contemporanea di energia elettrica e calore); questo sostegno, a differenza di tutte le altre coperture, è pagato in maniera differenziata dalle imprese a forte consumo di energia elettrica rispetto altri clienti;
- incentivazione della produzione di energia elettrica in impianti alimentati da rifiuti non biodegradabili;
- messa in sicurezza del nucleare e misure di compensazione territoriale;
- copertura delle agevolazioni tariffarie per il settore ferroviario;
- sostegno alla ricerca di sistema;
- copertura del bonus elettrico, che però viene rimborsato ai clienti cui è stato riconosciuto (sarebbe una contraddizione far pagare il bonus a chi ne beneficia);
- integrazioni delle imprese elettriche minori;
- promozione dell’efficienza energetica.
Anche questa spesa è differenziata in
- quota fissa;
- quota potenza;
- quota energia.
Comprende gli importi accreditati ai clienti che hanno richiesto il bonus. È uno strumento pensato per garantire alle famiglie in condizione di disagio economico o in condizione di disagio fisico un risparmio sulla spesa per la fornitura di energia elettrica. Tecnicamente, quindi, il bonus sociale si può dividere in due bonus differenti.
Chi ha diritto al bonus per disagio economico?
- Chi appartiene a un nucleo familiare con ISEE non superiore a 9.530 euro.
- Chi appartiene a un nucleo familiare con almeno 4 figli a carico e ISEE non superiore a 20.000 euro.
Chi ha diritto al bonus per disagio fisico?
- I clienti domestici affetti da grave malattia.
- I clienti domestici presso i quali viva un soggetto affetto da grave malattia, che richiede l'utilizzo di apparecchiature elettromedicali per il mantenimento in vita.
Importante evidenziare che, qualora sussistano le condizioni, i due bonus sono cumulabili.
È una voce unica che comprende due differenti quote:
- l’accisa, cioè l’imposta sul consumo di energia elettrica; si ottiene applicando le singole aliquote all’ammontare dei kWh;
- l’IVA, l’imposta sul valore aggiunto, che si ottiene applicando le singole aliquote alla base imponibile.
Conoscere il glossario della bolletta luce è un passaggio fondamentale per monitorare i consumi e, in definitiva, prendere decisioni informate che hanno impatti positivi sul risparmio economico e sul Pianeta.
Allargando il discorso a tutta l’energia di cui hanno bisogno le nostre abitazioni, gli uffici e le piccole aziende, possiamo dire che il risparmio di luce e gas dipende da una maggiore efficienza energetica e da comportamenti più virtuosi. Ma dipende anche da scelte intelligenti, come quella di affidarsi a un unico operatore sia per la luce che per il gas.
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Per saperne di più consulta il Glossario Gas e Luce e le guide alla lettura Guida alla lettura della bolletta del gas e Guida alla lettura della bolletta dell'elettricità.