Il mondo dell’autoconsumo è ricco di nomi e concetti che possono sembrare difficili o poco chiari. Vediamo insieme come orientarci nella nomenclatura delle Comunità Energetiche Rinnovabili e scopriamo i vantaggi e le opportunità di queste configurazioni grazie a un semplice glossario.

Oggi più che mai, famiglie, condomìni e aziende hanno la grande opportunità di sfruttare tutti i vantaggi dell’autoconsumo collettivo: ambientali, economici, di sicurezza energetica grazie a una maggiore indipendenza. Ma chi vuole affacciarsi su una nuova esperienza, come la Comunità Energetica Rinnovabile, con quali termini deve fare i conti? Ecco una lista, pensata per le esigenze di chi vuole capire bene e con la massima semplicità.

L’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente è un’autorità amministrativa indipendente che svolge attività di regolazione e controllo nei settori dell'energia elettrica, del gas naturale, dei servizi idrici, del ciclo dei rifiuti e del telecalore. L’obiettivo è “garantire la promozione della concorrenza e dell'efficienza nei servizi di pubblica utilità e tutelare gli interessi di utenti e consumatori” (Fonte: ARERA).

Per autoconsumo si intende il consumo in loco dell’energia elettrica prodotta da un impianto fotovoltaico per i propri fabbisogni energetici. Produzione e consumo avvengono in loco, che può essere un’abitazione, un condominio, un ufficio, uno stabilimento produttivo. Si parla di autoconsumo fisico, quando gli impianti di produzione sono collegati direttamente alle utenze di consumo, tramite POD, e di autoconsumo virtuale, quando gli utenti prelevano dalla rete tradizionale di distribuzione senza alcun collegamento di rete o diretto dell’impianto di produzione con il POD di prelievo.

È un modello energetico regolamentato da ARERA che prevede almeno due autoconsumatori, che si trovano nello stesso edificio o condominio e che “si associano per condividere l’energia elettrica prodotta dall’impianto di produzione da fonte rinnovabile” (Fonte: GSE). Si può dire che è un modello a metà strada tra l’autoconsumo individuale e la Comunità Energetica Rinnovabile (CER), che si caratterizza per limiti geografici più ampi). Si può dire che è un modello a metà strada tra l’autoconsumo individuale e la Comunità Energetica Rinnovabile, che si caratterizza per limiti geografici più ampi.

È il primo snodo nella distribuzione dell’energia. È la cabina che riceve l’energia elettrica ad alta tensione dagli impianti di produzione e la trasforma in energia in media tensione (che a sua volta verrà trasformata in energia a bassa tensione nelle cabine secondarie). Rispetto all’autoconsumo, il loro ruolo è importante perché l’area che servono definisce il perimetro geografico entro il quale possono essere localizzati i punti di prelievo (POD) all’interno di una CER.

“Una Comunità Energetica Rinnovabile (CER) è un soggetto giuridico i cui soci o membri con potere di controllo possono essere cittadini, piccole e medie imprese (per le quali la partecipazione alla CER non costituisca l'attività commerciale e industriale principale), enti territoriali e autorità locali, incluse le amministrazioni comunali, le associazioni con personalità giuridica di diritto privato, gli enti di ricerca e formazione, gli enti religiosi, quelli del terzo settore e di protezione ambientale, che condividono, tramite i loro consumi, l'energia elettrica rinnovabile prodotta da impianti a fonte rinnovabile” (Fonte: GSE). Quali sono gli obiettivi di una CER? Fornire benefici ambientali, economici o sociali ai membri e alle aree locali in cui opera la comunità.

Due requisiti sono fondamentali.

  • Gli impianti, per poter accedere alla CER, non devono avere una potenza superiore a 1 MW.
  • Tutti i produttori e i consumatori devono trovarsi nell’area geografica i cui punti di connessione alla rete elettrica nazionale, i POD, siano serviti dalla stessa cabina primaria.

I consumers, o clienti finali, possono essere famiglie, condomìni, aziende, enti, associazioni, amministrazioni; si pensi a ospedali, municipi, scuole, università. Un consumer può anche essere un produttore “attivo” di energia nell’ambito della configurazione, un consumatore e produttore allo stesso tempo, cd. prosumer.

È un contributo previsto dal PNRR, il Piano nazionale di ripresa e resilienza, approvato nel 2021 come strumento per rilanciare l’economia dopo la pandemia. Il contributo è pari al 40% delle spese sostenute per l’installazione di impianti FER, alimentati da Energie Rinnovabili.

I limiti delle spese ammissibili sono:

  • 1.500 €/kW, per impianti fino a 20 kW;
  • 1.200 €/kW, per impianti di potenza superiore a 20 kW e fino a 200 kW;
  • 1.100 €/kW per potenza superiore a 200 kW e fino a 600 kW;
  • 1.050 €/kW, per impianti di potenza superiore a 600 kW e fino a 1.000 kW.

L’impianto, la cui potenza può arrivare a un massimo di 1 MW, deve essere ubicato in un comune con una popolazione inferiore ai 5.000 abitanti e deve far parte di una CER o di una configurazione di autoconsumo collettivo.

Insieme alla tariffa incentivante per l’energia condivisa, è una compensazione per il mancato utilizzo della rete di distribuzione, definito da ARERA come rimborso che tiene conto dei costi di rete evitati per effetto della quantità di energia elettrica autoconsumata.

È la parte di energia prodotta e consumata direttamente, fisicamente, sul posto. L’impianto la fornisce immediatamente ai consumatori e non passa, quindi, attraverso la rete tradizionale.

L’energia condivisa non è una quantità immediatamente “comprensibile” di energia. Si tratta, piuttosto, di un valore calcolato su base oraria con un algoritmo definito da ARERA, GSE e MASE. Tale valore corrisponde al minimo tra l’energia elettrica immessa nella rete tradizionale dagli impianti di produzione e quella prelevata, nello stesso arco temporale di un’ora, dai consumatori che appartengono alla configurazione di autoconsumo. In altre parole, l’energia autoconsumata virtualmente è incentivata.

È l’energia elettrica prodotta in eccesso rispetto ai bisogni della comunità energetica, o del gruppo di autoconsumo collettivo. Viene immessa nella rete elettrica tradizionale e concorre al calcolo dell’energia condivisa e, di conseguenza, agli incentivi.

È l’energia autoconsumata virtualmente cui si applica la tariffa premio (incentivante). Fondamentalmente è un altro modo per chiamare l’energia condivisa!

Per FER si intendono le Fonti di Energie Rinnovabili, cioè, tutte quelle fonti di energia che non sono fossili e che non vanno incontro a un esaurimento delle risorse originarie. Sono FER l’energia solare, idraulica, eolica, geotermica, quella delle biomasse e dei moti marini.

Il GSE, Gestore dei servizi energetici, è una società per azioni interamente partecipata dal Ministero dell’economia e delle finanze che ha il compito di attuare la regolamentazione europea e nazionale incentivando l’utilizzo di fonti rinnovabili, la promozione dell’efficienza energetica e l’uso sostenibile dell’energia.

Il prosumer è una figura chiave rispetto alle configurazioni di autoconsumo. Infatti, all’interno di una CER, ma anche di un gruppo di autoconsumo collettivo, ci possono essere diverse figure, a seconda del ruolo di ciascuna rispetto all’energia prodotta e consumata.

  • I produttori, che producono e rendono disponibile l’energia dei propri impianti.
  • I consumatori, che prelevano l’energia per i propri bisogni.
  • I prosumer, che producono e contemporaneamente utilizzano l’energia.

“Il Soggetto Referente è la persona fisica o giuridica a cui viene demandata la gestione tecnica e amministrativa della richiesta di accesso al servizio per l'autoconsumo diffuso, responsabile del trattamento dei dati e controparte del contratto con il GSE per l'ottenimento dei benefici tariffari previsti dal servizio” (GSE). In pratica, il referente, oltre a occuparsi di tutti gli aspetti burocratici della configurazione, riveste un ruolo decisivo per la remunerazione e la divisione dei benefici economici tra le famiglie, i condomìni, le aziende e, più in generale, tutti i membri della comunità energetica.

La tariffa premio, o tariffa incentivante, è quella che viene riconosciuta dal GSE per l’energia autoconsumata virtualmente. In pratica, quando i membri di una di comunità prelevano energia dalla rete tradizionale, la pagano al proprio gestore secondo gli accordi contrattuali. Tuttavia, se il prelievo è affiancato dalla contemporanea immissione nella rete di energia prodotta dalla comunità, il GSE considera quel prelievo come autoconsumo virtuale e lo premia con un rimborso periodico, proporzionale alle quantità di energia autoconsumate.

In E.ON crediamo che l’autoconsumo collettivo sia uno degli strumenti più efficienti  messi a disposizione dalla normativa per avvicinarci il più possibile ad una transizione energetica inclusiva. Per questo siamo al tuo fianco in ogni momento, col massimo supporto tecnico, burocratico e pratico. Dalla consulenza iniziale alle prime riunioni, dalle pratiche all’installazione, ti offriamo un servizio a 360 gradi. Perché l’energia del sole e le potenzialità del fotovoltaico devono essere alla portata di tutti: delle famiglie, dei condomìni e delle piccole e medie imprese.

Far funzionare la nuova energia dipende da noi, it’s on us!

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