Imparare a leggere il contatore della luce è il primo passo per avere sotto controllo i consumi energetici, modificare i propri comportamenti e risparmiare. Scegliendo, eventualmente, nuove offerte e tariffe, più adatte alle proprie abitudini di consumo. Il contatore, infatti, non è solo uno strumento di misurazione ma è anche una vera e propria “bussola”, in grado di indirizzarci verso un uso più responsabile dell’energia.

Il risparmio economico, infatti, è sempre frutto di conoscenza e consapevolezza. E non si tratta di studi impegnativi o complesse analisi dei dati. Si tratta, semplicemente, di utilizzare al meglio tutti quegli strumenti che sono da sempre intorno a noi e di cui sottovalutiamo l’utilità. Se non sai come leggere il contatore della luce, ecco una guida completa che ti svelerà cosa significano i numeri e le sigle che compaiono sul display.

In termini pratici, ecco quali sono tutti i vantaggi di una corretta lettura del contatore della luce!

  • Capire quanta energia stai usando, come la stai usando e in quali orari.
  • Se hai sottoscritto una offerta multioraria, adattare i tuoi consumi alle fasce orarie più convenienti.
  • Avere il pieno controllo sulle bollette, confrontando i dati rilevati nella tua casa e quelli riportati sulle fatture.
  • Riconoscere eventuali anomalie, nell’impianto o nel funzionamento degli elettrodomestici utilizzati.
  • Valutare la sostituzione di apparecchi difettosi o semplicemente poco efficienti.
  • Controllare la potenza istantanea, cioè, la quantità di energia in kW utilizzata in tempo reale, e confrontarla con la potenza impegnata, la quantità massima di energia disponibile da contratto.

Un contatore senza segreti, quindi, porta anche a valutare tutti i possibili miglioramenti, come il passaggio a tariffe più vantaggiose, interventi per elevare l’efficienza energetica della casa, decidere di installare un impianto fotovoltaico per l’autoproduzione di energia elettrica. Vediamo, nello specifico, come leggere il contatore della luce e utilizzarlo come un mezzo per avere bollette più leggere e, allo stesso tempo, contribuire a un futuro più sostenibile.

Fino a tutti gli anni ’90 il protagonista è stato il contatore elettromeccanico. Quali erano le sue caratteristiche e i suoi limiti?

  • Il funzionamento si basava sul movimento di un piccolo disco metallico, che ruotava più o meno velocemente a seconda dell’energia consumata.
  • I numeri indicavano i kWh consumati fino a quel momento, senza ulteriori specifiche.
  • Non erano possibili letture da remoto da parte dell’operatore, tanto che erano previste visite periodiche dei “letturisti”, tecnici incaricati di leggere e segnare i consumi.

Dal 2001, i vecchi contatori sono stati sostituiti dai contatori elettronici di prima generazione, che fornivano una lettura più approfondita.

  • Comunicazione da remoto con l’operatore, grazie alla Power Line Communication (che sfrutta le linee elettriche): diventavano possibili la lettura a distanza e alcune operazioni di base, come il distacco o l’attivazione.
  • Possibilità di fornire i consumi divisi per fasce orarie; ovviamente solo a partire dal 2007, anno di introduzione delle fasce da parte di ARERA, l’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente.

Dal 2017 sono stati introdotti i contatori elettronici di seconda generazione, gli Open Meter, con tecnologia Power Line Communication potenziata e funzionalità ancora migliori.

  • La lettura dei dati è più puntuale, essendo aggiornata ogni quarto d’ora; si tratta fondamentalmente di una lettura dei consumi in tempo reale.
  • Possibilità di interfacciarsi con smart grid, sistemi domotici, dispositivi mobili, ma anche impianti fotovoltaici per le famiglie o l’autoconsumo collettivo.

Prima di capire come leggere il contatore della luce, accedendo a tutte le informazioni, vediamo come è fatto, riferendoci al modello di seconda generazione, il più diffuso. Quali sono i comandi e la struttura?

  • Un display nella parte alta: è l’interfaccia digitale più importante; qui troviamo, in sequenza, tutte le informazioni che ci servono, richiamate dal pulsante laterale.
  • Gli indicatori di consumo, dei LED rossi accanto al display, che lampeggiano quando c’è un consumo di energia: se il consumo aumenta, la frequenza di lampeggio è più elevata. Il LED superiore indica il consumo di energia attiva, quella utilizzata quando luci, dispositivi e impianti sono effettivamente in funzione. Il LED inferiore indica, invece, il consumo di energia reattiva, quella assorbita da impianti ed elettrodomestici per il solo fatto di essere collegati all’impianto elettrico; insomma, l’energia che consumano per essere pronti all’uso.
  • Un pulsante di lettura sul lato destro del display.
  1. Se lo premiamo una volta, inizia a mostrarci i dati in sequenza;
  2. Se lo teniamo premuto per più di due secondi, “attiviamo” l’elenco dei simboli con relativo significato;
  3. Se non lo usiamo per più di 15 secondi, ritorna allo stato iniziale (schermata di stand-by).
  • Targa del contatore: sono dati che servono a identificare il dispositivo; attenzione a non confondere questi dati col POD, che invece identifica l’utenza fisica, cioè, il punto di consegna: il contatore, con relativa targa, può cambiare, il POD rimane lo stesso.
  • Interruttore: è il dispositivo che serve a controllare la fornitura elettrica e si trova in basso; in genere, scatta quando l’uso dei dispositivi elettrici assorbe più energia di quella consentita dalla potenza disponibile (da contratto). È la classica situazione in cui, ad esempio, l’uso contemporaneo di lavatrice, lavastoviglie e forno elettrico fa “saltare” la luce; per riattivarla, dopo aver spento uno o più apparecchi, bisogna agire proprio sull’interruttore del contatore.

Per comprendere come leggere il contatore della luce, bisogna conoscere la successione delle informazioni che compaiono sul display. Basta premere una volta il pulsante di lettura per ottenere il primo dato. Per andare avanti nell’elenco, bisogna premere ancora (una singola pressione).

Ecco le principali informazioni e dati.

Codice POD o Numero Cliente

Questa è la prima informazione e ci possono essere delle varianti a seconda dei distributori di energia. È bene però fare un po’ di chiarezza tra Codice POD, Numero Cliente e Codice Cliente!

  • Alcuni contatori riportano per intero il Codice POD, un codice alfanumerico che inizia con IT ed è di 14 o 15 caratteri (l’ultimo carattere è un numero di controllo opzionale, per questo non compare sempre). Il POD identifica il punto fisico di consegna, ed eventualmente di immissione di energia elettrica, e non cambia mai. In altre parole, se cambia l’intestatario dell’utenza, il POD rimane uguale.
  • Altri contatori riportano soltanto il Numero Cliente, che corrisponde agli 8 numeri contenuti nel POD successivi alla sigla IT (Italia), ai primi 3 numeri (ad esempio, 001, 002, ecc. che identificano il distributore) e alla lettera E (fornitura elettrica). In pratica il Numero Cliente è il “cuore” del POD. Per questo anche il Numero Cliente rimane uguale, se cambia l’intestatario dell’utenza, essendo il codice vero e proprio del punto di consegna.

Infine, c’è il Codice Cliente, che citiamo perché il nome può trarre in inganno. Ebbene, questo codice identifica l’intestatario del contratto dell’utenza presso il fornitore, cambia col succedersi degli intestatari ma non compare sul contatore!

Gruppo PESSE

Quando compare la scritta PESSE, vuol dire che l’utenza è associata al Piano di Emergenza per la Sicurezza del Sistema Elettrico nazionale, il gruppo che si attiverebbe in caso di distacco programmato, predisposto da TERNA a fronte di una emergenza nazionale.

Fascia oraria

Mostra la fascia di consumo al momento della rilevazione. Le fasce di consumo sono 3 e comprendono 6 fasce orarie:

  • F1 (ore di punta): dalle 8:00 alle 19:00, dal lunedì al venerdì;
  • F2 (intermedie): dalle 7:00 alle 8:00 e dalle 19:00 alle 23:00 dal lunedì al venerdì, e sabato dalle 7:00 alle 23:00;
  • F3 (ore fuori punta): dalle 00:00 alle 7:00 e dalle 23:00 alle 24:00 da lunedì a sabato, e per tutto il giorno la domenica e festivi.

Potenza istantanea

Indica, in kW, la quantità di energia che l’intera abitazione sta prelevando al momento della rilevazione. Da non confondere con la potenza impegnata da contratto, quella disponibile, che in genere per la maggior parte dei contratti domestici è di 3 kW. Controllare la potenza istantanea può essere molto utile, poiché permette di valutare i consumi in relazione agli elettrodomestici in uso. In altre parole, possiamo vedere il “peso” dei singoli apparecchi sui consumi in tempo reale.

Orario corrente

Indica data e ora della rilevazione.

Lettura prelievi periodo corrente

Indica i consumi in kWh relativi al periodo corrente. Può essere utile fare più letture per verificare come procedono i consumi nel periodo monitorato. Il contatore fornisce 8 misurazioni, 4 per l’energia attiva e 4 per l’energia reattiva. Le prime 4 misurazioni, contrassegnate dalla lettera A, sono le più importanti perché sono quelle che incidono maggiormente sulla bolletta:

  • A, prelievi totali del periodo corrente
  • A1, prelievi totali in fascia oraria F1
  • A2, prelievi totali in fascia oraria F2
  • A3, prelievi totali in fascia oraria F3

Le altre 4 misurazioni, contrassegnate dalla lettera R e relative al periodo corrente, sono T. R+L, R1+L, R2+L, R3+L; la logica è la stessa, con il totale di energia reattiva mostrato all’inizio e, successivamente, la suddivisione della stessa energia per fasce orar

Potenza massima nel periodo di fatturazione

Mostra il picco massimo di assorbimento in ognuna delle 3 fasce di consumo: viene indicato con la lettera P e si divide sempre in fasce, P1, P2 e P3. È un dato molto utile per valutare se la potenza impegnata da contratto sia sufficiente, se invece sia un limite che comincia a starci “stretto” oppure sia addirittura eccessiva, con conseguente impatto sui costi.

Periodo fatturato

Sotto questa voce vengono riportate tutte le misurazioni di A, R e P – energia attiva, reattiva e potenza massima – sia nei totali che nelle diverse fasce orarie, relative al bimestre precedente, cioè, al periodo già fatturato. Si tratta degli stessi dati che abbiamo a disposizione sull’ultima bolletta ricevuta, digitale o cartacea.

Confermo che è necessario premere il pulsante per scorrere i valori e che è presente anche orario corrente

Tutti i nuovi contatori di ultima generazione sono già predisposti per misurare l’autoproduzione di energia elettrica da parte delle singole abitazioni, dei condomìni o delle aziende. Infatti, continuando a premere il pulsante di lettura, comparirà la sezione relativa all’energia immessa.

Lettura immissioni

È la misurazione dell’energia prodotta da un impianto locale con fonti rinnovabili, ad esempio, un impianto fotovoltaico, e immessa nello stesso punto fisico, POD. I parametri sono gli stessi che servono a valutare i prelievi. I simboli e le lettere non cambiano, tuttavia occorre immaginare un flusso di energia al contrario, che dall’impianto locale finisce nella rete elettrica tradizionale. Anche questo flusso viene misurato in energia attiva, A, energia reattiva, E e potenza massima, P. Per ognuno dei tre parametri vengono forniti i dati totali e quelli suddivisi per fasce orarie.

Imparare a leggere correttamente il contatore della luce vuol dire cominciare a prendere il pieno controllo sui comportamenti, sugli stili di vita e sulle scelte energetiche. Solo così possiamo progredire verso una consapevolezza capace di conciliare rispetto per l’ambiente, risparmio economico e indipendenza energetica.

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