COP16: nuovo appuntamento a Roma per la Conferenza delle Nazioni Unite sulla biodiversità

Riprende a Roma, dal 25 al 27 febbraio, la sedicesima Conferenza delle Parti, COP16, per la Convenzione sulla Diversità Biologica, CBD. La prima parte della COP16 si è svolta a Cali, Colombia, dal 21 ottobre al 2 novembre 2024 e vi hanno preso parte 196 Paesi. L’obiettivo dell’assemblea è monitorare i progressi rispetto ai traguardi, sulla difesa e il ripristino della biodiversità, indicati nel Kunming-Montreal Global biodiversity framework, il più importante documento prodotto nel corso della precedente conferenza, COP15. L’appuntamento romano, che si tiene presso la sede della FAO, l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Alimentazione e l’Agricoltura, è per portare a termine i lavori previsti in agenda e non completati lo scorso anno, per la mancanza di quorum l’ultimo giorno.

Tema centrale delle conferenze è la biodiversità, la varietà degli organismi viventi, animali e vegetali, in tutte le loro forme e in tutti gli ecosistemi. In altre parole, si può dire che la biodiversità sia la ricchezza della vita sulla Terra. Perché è così importante, tanto da essere riconosciuta dalle Nazioni Unite come condizione fondamentale per il benessere del Pianeta?

Per la lotta ai cambiamenti climatici

Gli ecosistemi più ricchi sono anche i più sani e i più forti. La loro ricchezza è importante in due distinte fasi a fronte dei cambiamenti climatici in atto.

  • Come prevenzione e lotta al riscaldamento globale, perché foreste e oceani in salute possono assorbire grandi quantità di CO2, contribuendo così a contrastare l’alterazione dell’atmosfera.
  • Come mitigazione, perché più un ecosistema è vario, maggiore è la sua capacità di difendere se stesso e i suoi abitanti dagli effetti di eventi estremi come inondazioni, incendi, lunghe siccità.

Per la qualità della vita dell’uomo

Vi sono attività, come l’agricoltura e la pesca, che dipendono dalla ricchezza degli ecosistemi: biodiversità vuol dire, quindi, risorse e sicurezza alimentare. Ma vuol dire anche possibilità di produrre un’ampia di varietà di farmaci e di accedere a risorse naturali, come il legno o l’acqua.

È anche importante distinguere due serie di Conferenze delle Parti, che hanno lo stesso nome, COP. Quelle dedicate alla biodiversità e quelle, più conosciute, dell’UNFCCC, la Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. Queste ultime, giunte alla ventinovesima edizione (COP29), sono incentrate sul clima e su come superare il carbonio.

Cosa è la COP16 sulla biodiversità

Quella che è iniziata in Colombia, la COP16, e che si concluderà a Roma, in una sorta di appendice che molti definiscono anche COP16 bis, è la sedicesima edizione della COP. Ma cos’è esattamente quest’ultima? Vediamo alcune definizioni per comprendere meglio sigle, obiettivi e strumenti.

CBD: Convention on Biological Diversity, Convenzione sulla diversità biologica. È un trattato internazionale, adottato in occasione del Summit della Terra di Rio de Janeiro nel 1992, il cui proposito è tutelare la biodiversità.

In particolare, gli obiettivi della CBD sono 3.

  • La conservazione della diversità biologica.
  • L’uso sostenibile dei componenti della diversità biologica.
  • La giusta ed equa ripartizione dei benefici derivanti dall’utilizzo delle risorse genetiche, cioè, dei geni che abbiano un valore economico e che sono contenuti in piante, animale, batteri che vivono in specifici ecosistemi e Paesi. Tutti questi geni, e di conseguenza gli organismi che li “ospitano”, possono essere essenziali per la produzione di medicinali, sementi, mangimi. È fondamentale, quindi, tutelarne le popolazioni e gli habitat.

COP: Conference of the Parties, Conferenza delle Parti. È l’assemblea generale di 196 Paesi che governa la CBD, la Convenzione. In pratica, è come se fosse un organismo di indirizzo, controllo, presentazione e ratifica degli accordi e vigilanza. Si riunisce periodicamente, in genere ogni due anni, per valutare i progressi e le azioni più appropriate rispetto agli obiettivi della Convenzione.

I risultati più rilevanti della COP16

La COP16 deve monitorare i progressi rispetto al documento più importante della precedente COP15, il Kunming-Montreal Global biodiversity framework. Allo stesso tempo, deve ratificare nuovi piani d’azione sempre rispetto agli obiettivi del documento.

Ma cosa prevede il Kunming-Montreal Global biodiversity framework? 4 obiettivi e 23 target specifici. Gli obiettivi, in sintesi, riguardano:

  • la difesa e il ripristino degli ecosistemi;
  • l’utilizzo sostenibile della biodiversità;
  • la condivisione giusta ed equa, anche con le popolazioni indigene e le comunità locali, dei benefici monetari e non derivanti dal patrimonio genetico degli organismi viventi;
  • la diffusione equamente accessibile, anche ai Paesi in via di sviluppo, di tecnologie e mezzi finanziari adeguati alla realizzazione dei precedenti obiettivi.

Quali sono stati i risultati più rilevanti della prima parte della COP16 di Cali? Tra gli accordi raggiunti, ve ne sono alcuni che meritano una sottolineatura.

  • L’istituzione di un fondo finanziario globale, il Cali Fund, per una equa redistribuzione dei benefici e dei profitti che derivano dall'uso delle "informazioni relative al sequenziamento digitale" delle risorse genetiche. È una forma di risarcimento da parte dei Paesi del Nord verso quelle nazioni da cui le risorse (organismi e risorse genetiche) vengono prelevate.
  • La creazione di un organismo sussidiario per garantire ai popoli indigeni e alle comunità locali la partecipazione alla Convenzione, CBD; il riconoscimento delle popolazioni afrodiscendenti come custodi della biodiversità.
  • L’adozione di una nuova metodologia, basata su criteri scientifici, per l’individuazione e la protezione delle aree marine significative dal punto di vista ecologico e biologico – e quindi decisive per la salute degli oceani e la difesa della loro ricchezza e del loro ruolo nella regolazione del clima.

Gli accordi rinviati possono essere l’occasione per la spinta decisiva?

Non sempre è facile trovare soluzioni e strumenti immediatamente utilizzabili per problemi complessi come la difesa della biodiversità, la lotta ai cambiamenti climatici e la redistribuzione delle ricchezze legate allo sfruttamento delle risorse del nostro Pianeta.

Alcuni accordi, riguardanti le strategie per la mobilitazione delle risorse necessarie per la piena attuazione della Convenzione, sono stati rinviati. In particolare, non sono stati adottati i piani e le decisioni che dovrebbero assicurare 200 miliardi di dollari all’anno, entro il 2030, a tutela della biodiversità.

Eppure, proprio il rinvio alla nuova assemblea della COP16 bis di Roma apre prospettive ottimistiche. Quando ci si dà appuntamento per risolvere questioni sospese, malgrado le distanze iniziali, è sempre un segnale positivo. Perché è la dimostrazione di una consapevolezza diffusa dell’importanza della biodiversità per il benessere presente e futuro del nostro Pianeta.

Il nostro impegno per la biodiversità

In E.ON ci impegniamo da anni a favore della biodiversità, che per noi ha il colore verde dei boschi e blu del Mediterraneo. Con il Progetto Boschi E.ON vogliamo rendere l’Italia più verde. Finora abbiamo piantato 118.000 alberi e realizzato 51 boschi. Gli alberi assorbono CO2 e sono straordinari alleati nella lotta al surplus di anidride carbonica in atmosfera. Inoltre, migliorano la qualità dell’aria, riducono gli effetti delle isole di calore cittadine e offrono un habitat unico per la biodiversità, anche negli spazi e nei paesaggi urbani.

Ma siamo anche il Paese che si distende nel cuore del Mediterraneo, uno dei bacini più ricchi di biodiversità sulla faccia della Terra. Basti pensare che, malgrado le sue dimensioni ridotte, un piccolo “lago” a fronte degli sterminati oceani, ospita circa il 10% delle specie marine del Pianeta! Grazie a Energy4Blue portiamo avanti un progetto che integra tante iniziative. Con Save the Wave, in collaborazione con la Commissione Oceanografica Intergovernativa dell'UNESCO (IOC), l'organismo delle Nazioni Unite responsabile della difesa degli oceani, tuteliamo gli ecosistemi marini. In particolare, ci occupiamo di riforestare con la Posidonia oceanica tratti di mare a ridosso delle coste, sia in Sicilia che in Puglia. Sempre in Sicilia, alle Eolie, collaboriamo con Filicudi Wildlife Conservation, un’associazione no profit per la conservazione delle risorse marine e la salvaguardia della fauna mediterranea.

Siamo anche convinti di quanto sia importante formare le nuove generazioni sulla difesa del Pianeta e l’uso consapevole delle sue risorse, a cominciare da quelle energetiche. Con il Progetto Scuole E.ON vogliamo avvicinare i ragazzi a un tema affascinante come quello della biodiversità. Il progetto è un vero percorso didattico, che unisce teoria e pratica in modo unico e coinvolgente. Si impara meglio quando ci si diverte! Ragazzi, insegnanti, famiglie, comunità locali sono i protagonisti di una sfida all’insegna della consapevolezza ambientale e dell’impegno concreto!

Costruire un futuro in cui sviluppo e sostenibilità convivano dipende da tutti noi!

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