Pomezia Light Festival 2018: la content creator e artista Maria Saggese racconta la partecipazione di E.ON all’evento
La partecipazione di E.ON al Pomezia Light Festival 2018 ha avuto un grande successo di pubblico: soprattutto grazie alla tecnologia dell’Oculus VR, attraverso la quale i partecipanti hanno potuto realizzare opere artistiche personalizzate, utilizzando la luce per disegnare in uno spazio virtuale. L’Oculus VR ha permesso al pubblico di interpretare liberamente la tematica centrale della seconda edizione del Pomezia Light Festival, la smart city e i valori ad essa collegati, come la sostenibilità ambientale, il risparmio energetico e l’importanza della rigenerazione urbana.
E.ON ha partecipato al Pomezia Light Festival con la content creator Maria Saggese, fotografa di light painting, che trasforma le immagini in opere d’arte grazie all’uso della luce e di diverse fonti luminose. La sua arte si esprime attraverso l’obbiettivo di una macchina fotografica e utilizza la luce nelle sue diverse forme. Dal 2014, Maria Saggese è la rappresentante italiana del Light Painting World Alliance e ha l’obiettivo di promuovere e diffondere l’arte del light painting: la sua attività di insegnamento si sviluppa tenendo corsi e workshop di fotografia creativa e di light painting in tutta Italia.
Ma come è stata l’esperienza al Pomezia Light Festival? E come l’arte del light painting ha incontrato i valori della manifestazione? Maria Saggese ce lo racconta in questa intervista.
1. Come descriveresti il tuo rapporto con la luce e l’energia?
“Essendo Artista e Fotografa per me la Luce è tutto, è essenziale per la creazione dei miei lavori. Il mio approccio alla Luce è quasi magico, perché è questo l’elemento che dà vita alle mie opere, ricreando una “nuova” realtà invisibile agli occhi.
Prima di ogni scatto però c’è un grande studio: osservo la luce, le diverse fonti di illuminazione e i loro effetti, i colori e gli accostamenti, e, prima di arrivare al risultato finale, sperimento molteplici tecniche. Ogni scelta non è mai casuale, ma è sempre frutto di uno studio approfondito applicato a una buona dose di creatività.”
2. Quanto è conosciuto e come viene percepito il light painting in Italia rispetto all’estero?
“In Italia il Light Painting fino a qualche anno fa non era molto conosciuto, anzi veniva considerato come una tecnica artistica con la quale ricreare semplici e casuali effetti luminosi.
Oggi con questa tecnica tutto diventa più magico e si può far “rinascere” un luogo attraverso la Luce. Sono curiosa di vedere cosa riserverà la prossima edizione.”
3. Anche in base al tuo lavoro, come pensi che le opere d’arte realizzate con la luce possano influire sulla creazione di una maggiore consapevolezza verso tematiche quali la sostenibilità ambientale e lo sviluppo della smart city?
Secondo Maria Saggese l’influenza delle opere d’arte nello sviluppo e nella crescita della consapevolezza verso la sostenibilità ambientale e la smart city, è legata all’uso di nuove tecnologie elettroniche e sistemi di illuminazione a LED. Questi strumenti hanno infatti un basso impatto sull’ambiente e, in particolare, sull’inquinamento luminoso ed energetico: le luci a LED sono in grado di generare una grande luminosità, con una dispersione di calore molto inferiore rispetto alle fonti di illuminazione tradizionali.
Secondo la fotografa e artista, questa attenzione per l’ambiente può essere aumentata “anche attraverso eventi come il Festival e manifestazioni simili che coinvolgono e sensibilizzano sui temi della sostenibilità ambientale e lo sviluppo della smart city”.
4. Come è stata la tua esperienza al Pomezia Light Festival?
Dalle parole dell’artista emerge come il Pomezia Light Festival sia stata una manifestazione molto stimolante, un evento con diversi spunti di riflessione interessanti, offerti dalle opere, dalle installazioni e dalle proiezioni realizzate con giochi di luce che hanno colpito e ispirato la fotografa. Maria Saggese ricorda, inoltre, l’importante ricorrenza che celebra dal 2005 l’entrata in vigore del protocollo di Kyoto, “il primo trattato con cui l’umanità ha provato a combattere gli effetti del riscaldamento globale”. L’artista racconta come ai cittadini viene chiesto almeno per un giorno di “spegnere le luci e i dispositivi elettronici per promuovere il risparmio energetico e la sostenibilità.”
Alla domanda su come sia stato percepito dal pubblico il Pomezia Light Festival, Maria Saggese ha risposto sottolineando come sia stato un evento in grado di coinvolgere tutti i visitatori della città: durante questa manifestazione il pubblico ha avuto la possibilità di approcciarsi a “opere e installazioni semplicemente camminando per il centro cittadino.” Con questo evento i visitatori sono stati spinti ad avvicinarsi al mondo dell’arte e della luce, sperimentata nelle forme artistiche più varie.
5. In base alla tua esperienza, quali valori del Festival sono stati espressi al meglio nel corso della manifestazione attraverso l’utilizzo della luce?
“Sicuramente il valore di quest’anno. ovvero il tema della Smart City, attraverso l’arte, la valorizzazione e riqualificazione dell’ambiente urbano”, afferma la fotografa, “abbattendo, inoltre, ogni distanza tra arte e fruitore, in quanto il pubblico è stato completamente coinvolto e immerso nelle opere luminose.”
Alla domanda finale, su quali siano state le suggestioni che il Pomezia Light Festival ha lasciato all’artista per la realizzazione di nuovi lavori di light painting, Maria Saggese ha sottolineato come i materiali utilizzati dai diversi artisti l’abbiano incuriosita e portata a pensare di sperimentare l’utilizzo di nuovi materiali.
Ma non solo: anche le diverse fonti di illuminazione, come i neon colorati, sono stati per la fotografa uno spunto creativo per pensare alla realizzazione di altre opere: “Ho ammirato molto i giochi di luce e di colori, gli accostamenti cromatici mi hanno ispirata per la creazione di nuovi light painting. Dopo la partecipazione al festival ho avuto molte idee che cercherò di mettere in pratica per la creazione delle mie opere.”
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