La difesa dei mari è una delle chiavi più importanti per fronteggiare nel migliore dei modi i cambiamenti climatici e assicurarci uno sviluppo sostenibile. Sai che più della metà dell'ossigeno che respiriamo proviene dagli oceani grazie alle alghe? Basterebbe questo dato per farci capire quanto sia cruciale proteggere gli ecosistemi marini.
Le Aree Marine Protette, AMP, sono uno degli strumenti più importanti che abbiamo a disposizione per preservare la salute di mari e oceani e la loro incredibile biodiversità. E sono anche luoghi unici, di straordinaria bellezza, spesso meta di turismo durante l’estate. Visitare queste aree, dove consentito, può essere allora l’occasione per coniugare il piacere e l’emozione di un viaggio con la consapevolezza ambientale. Puoi essere parte del movimento per rendere l’Italia più verde anche con i tuoi comportamenti estivi e con la scelta delle vacanze!
I grandi obiettivi delle AMP
Le AMP sono zone dal particolare valore ambientale, dove le attività umane consentite sono regolamentate, con l’obiettivo di proteggere l’habitat e le specie viventi di quei luoghi. La creazione e la gestione di queste aree sono diventate fondamentali proprio con l’aumentare di attività come il traffico commerciale, la pesca professionale e il turismo, con conseguente alterazione delle coste, dei fondali e con un prelievo di risorse ittiche spesso fuori controllo.
Gli obiettivi delle AMP ricadono in quattro grandi aree spesso interconnesse: ambientale, economica, scientifica, politica.
• Protezione e conservazione degli ecosistemi marini: le AMP sono rifugi sicuri per molte forme di vita, che possono così riprodursi, nutrirsi e svilupparsi senza le minacce dell'inquinamento, della pesca eccessiva e dell'alterazione degli habitat.
• Sviluppo sostenibile delle attività umane: le aree marine protette possono favorire la pesca sostenibile, creare vantaggi economici per le comunità costiere, difendere le tradizioni e la cultura locale. Un mare più tutelato e più ricco può essere una grande attrazione per il turismo più sostenibile.
• Sviluppo delle attività di ricerca scientifica: le AMP possono essere veri e propri laboratori viventi per conoscere meglio la vita in determinati ambienti e le dinamiche alla base dei cambiamenti climatici.
• Sviluppo di politiche consapevoli: proprio le informazioni raccolte dalla ricerca scientifica possono garantire una gestione e conservazione più efficaci, con adeguata pianificazione delle attività nell’area e mitigazione dei rischi.
Le Aree Marine Protette sono dunque polmoni essenziali per la salvaguardia dei mari e oceani, delle loro risorse e per uno sviluppo armonico tra attività umane e ambiente.
Quali sono le regole nelle AMP italiane?
Le Aree Marine Protette in Italia sono 29, cui si aggiungono due parchi sommersi. In totale si tratta di circa 700 km di coste che coinvolgono 10 regioni, per un totale di 228.000 ettari. Per visualizzare l’estensione complessiva, prova a cercare sulla cartina la provincia di Reggio Emilia, oppure quella di Pordenone: le AMP italiane corrispondono più o meno a una di quelle due province!
Le AMP si dividono in tre zone.
Zona A: riserva integrale, in cui sono vietate tutte le attività che possano danneggiare o disturbare l'ambiente marino. È consentita solo l’attività di ricerca scientifica.
Zona B: riserva generale, in cui sono permesse attività che permettono la fruizione dell’ambiente con il minor impatto possibile, come la navigazione a velocità ridotta, la balneazione, le immersioni, le visite guidate e l’ancoraggio, sebbene in aree delimitate.
Zona C: riserva parziale, è l’area cuscinetto tra la riserva e le zone esterne. Sono consentite attività dal modesto impatto ambientale come la navigazione a motore, comunque regolamentata, e la pesca sportiva.
La legge impone dei chiari vincoli comportamentali. Nelle AMP è infatti vietato:
• catturare, raccogliere e danneggiare specie animali e vegetali, nonché asportare minerali e reperti archeologici.
• alterare l'ambiente geofisico e le caratteristiche chimiche delle acque.
• svolgere attività pubblicitarie.
• introdurre armi, esplosivi e ogni altro mezzo distruttivo e di cattura.
• navigare a motore (salvo dove previsto in base a deroghe locali).
• scaricare rifiuti solidi e liquidi.
Blue Oasis, un nuovo progetto per la biodiversità marina
Il Progetto Blue Oasis, per il recupero e la tutela della biodiversità del mare delle Isole Eolie, nasce come iniziativa di Filicudi Wildlife Conservation, l’associazione che ha come obiettivo lo studio e la conservazione delle risorse marine nell’arcipelago siciliano, con particolare riguardo ai maestosi cetacei e alle affascinanti tartarughe marine. In E.ON sosteniamo i progetti che vogliono rendere l’Italia più verde e il suo mare più blu. Per questo da anni siamo al fianco di Filicudi Wildlife Conservation e delle sue iniziative!
Blue Oasis si propone di identificare, in ognuna delle sette isole Eolie:
• oasi blu: aree ad elevata biodiversità con habitat importanti per la presenza di specie protette come cetacei, tartarughe marine, foca monaca, posidonia oceanica. I dati raccolti su questi ambienti sono fondamentali sia per la ricerca scientifica che per individuare le migliori politiche di tutela ambientale!
• aree a forte rischio per l’impatto dell’attività umana: dove effettuare monitoraggi, pulizia delle coste e dei fondali, azioni di tutela e sensibilizzazione, con il coinvolgimento delle comunità locali e il contributo di tutti i cittadini.
Grazie a Blue Oasis è già stato possibile chiudere al traffico nautico la Grotta del Bue Marino di Filicudi e tra pochi giorni seguirà la chiusura della Grotta del Cavallo di Vulcano. Questi sono esempi di impegno, azioni concrete, amore per il mare e per le generazioni future.
Il movimento di chi vuole rendere l’Italia più verde cresce ogni volta che impariamo qualcosa in più sull’ambiente e mettiamo in campo piccole e grandi azioni per prendercene cura, anche d’estate quando andiamo in vacanza!
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