Bere acqua tramite una capsula? Ebbene si! Si chiama eco packaging ed è il futuro degli imballaggi alimentari plastic-free: realizzati con alghe, zuccheri, amidi di patate, scarti alimentari o proteine del latte si possono gettare senza temere conseguenze per l’ambiente – si degradano in poche settimane – ma soprattutto si possono mangiare.

La scelta di usare o produrre prodotti plastic-free è un trend in crescita in un mondo sempre più attento a temi quali sostenibilità e tutela dell’ambiente. Tra i campi in cui la plastica è più diffusa c’è il food packaging. Dagli involucri per alimenti alle pellicole, dalle cannucce fino alle bottigliette e ai bicchieri… gran parte di essi sono a base di plastica e sono monouso.

Ridurre i quantitativi di imballaggi in plastica è importante per diversi motivi: da un lato sono infatti prodotti usa e getta che aumentano il volume di plastica da dover smaltire e riciclare, dall’altro impiegano più di 100 anni a degradarsi e, disintegrandosi in micro-particelle (le microplastiche) possono danneggiare sia lo stato di salute delle acque marine, sia la salute umana.

Di fronte a questa emergenza si cercano sempre di più soluzioni di packaging biodegradabile volte a sostituire la plastica: prodotti da fonti rinnovabili, pensati come packaging edibili, quindi sia commestibili sia facilmente compostabili. Queste soluzioni risultano migliori per l’ambiente anche rispetto alle bioplastiche.

Un esempio di packaging alimentare biodegradabile arriva da Londra: durante la maratona del 2019 l’azienda londinese Notpla ha deciso di sostituire bottigliette e bicchierini di plastica con sfere d’acqua commestibili chiamate “Ooho”. Queste sfere non sono altro che capsule trasparenti a base di ghiaccio, che è sufficiente ingerire per dissetarsi.

La rivoluzione ecologica è nell’involucro: realizzato con una soluzione di cloruro di calcio e alghe, può essere ingerito o gettato via, e in massimo sei settimane viene smaltito in modo naturale. Una doppia vittoria per l’ambiente: non solo la città non è stata invasa da migliaia di bottiglie e bicchieri di plastica, ma questo bio packaging contiene cinque volte meno Co2 della plastica e la sua produzione richiede una quantità di energia nove volte inferiore.

Questi eco packaging possono costituire una svolta green per la distribuzione di acqua durante gli eventi e possono essere usati come contenitori anche per diverse sostanze. Ben sessantacinque ristoranti londinesi hanno infatti aderito tramite Just Eat all’uso delle sfere Ooho per i condimenti e le salse del cibo take away, un altro grande mercato che si basa sulla plastica.

L’innovazione in campo alimentare è in crescita e sono sempre di più le proposte di imballaggi alimentari biodegradabili. In Indonesia, la start-up Evoware ha lanciato una serie di imballaggi a base di alghe: dagli involucri per gli hamburger alle bustine solubili per il caffè e per il condimento dei noodles, fino a contenitori edibili aromatizzati.

L’azienda newyorkese Loliware ha invece lanciato sul mercato una cannuccia aromatizzata a base di alghe marine che a contatto con l’acqua risulta identica alla plastica per 24 ore. Queste cannucce si degradano del tutto in circa due mesi.

Infine, l’azienda messicana E6PR ha presentato un eco-packaging per sostituire l’imballaggio in plastica delle lattine di birra, che può risultare letale per molti animali marini.

Sono dunque molti gli esperimenti per ideare nuove pellicole e nuovi imballaggi sulla base di proteine della frutta e proteine del latte proveniente dagli scarti dell’industria casearia.

Questi imballaggi potrebbero rivoluzionare anche il servizio dei pasti in aereo: si è infatti stimato che i rifiuti di plastica di questo settore siano circa 5.7 milioni di tonnellate.

Il packaging biodegradabile porta con sé un’idea rivoluzionaria: consumare ciò che normalmente veniva scartato e gettato come rifiuto.

Un cambio di mentalità che si accompagna a un minore impatto ambientale e a una drastica diminuzione della produzione della plastica. Ognuno di noi può e deve fare la differenza: sostituire la plastica è un piccolo grande passo in questa direzione. E questo è possibile non solo facendo attenzione, come consumatore, alla scelta dei prodotti che tutelano il pianeta, ma anche agendo tutti i giorni per ridurre il nostro consumo di plastica: come fare? Segui i consigli di E.ON!

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