Con l’arrivo della primavera molti cominciano a ricercare il climatizzatore giusto per affrontare il periodo più caldo dell’anno. Se anche tu stai pensando al benessere domestico, in previsione dell’estate, vediamo insieme come scegliere il climatizzatore ideale. Quali sono i fattori da tenere in considerazione per un acquisto consapevole? E come sfruttare al meglio il nostro impianto a 360 gradi, anche durante tutte le altre stagioni?
Un buon climatizzatore, infatti, non rappresenta soltanto una difesa contro il caldo ma anche un investimento in grado di elevare il comfort abitativo sotto tutti i punti di vista. Cosa si intende per comfort o benessere domestico? È la sensazione di piacere, relax ed efficienza che proviamo in un ambiente casalingo con il clima ideale per le nostre attività. Sia che ci riposiamo, lavoriamo, studiamo, ci divertiamo o magari ci dedichiamo a piccole manutenzioni, il benessere dipende anche dalla giusta combinazione tra temperatura e umidità, unita alla qualità dell’aria.
Al proposito, è sempre importante sottolineare la differenza tra un climatizzatore e un condizionatore. Mentre quest’ultimo svolge un lavoro di semplice raffrescamento, utile ma limitato, un climatizzatore è in grado di garantire condizioni ideali in ogni stagione. Oltre ad assicurare un migliore risparmio energetico e un minore impatto ambientale. Vediamo, allora, come scegliere il climatizzatore in modo consapevole, massimizzando i vantaggi economici e ambientali.
I diversi tipi di climatizzatore
Il mercato offre diversi tipi di climatizzatore, ognuno con i suoi vantaggi e svantaggi. I pro e i contro, però, non devono rappresentare dei criteri di scelta assoluti, per il semplice motivo che dietro ogni decisione c’è sempre una domanda: di cosa ho bisogno?
Le esigenze, infatti, cambiano da famiglia a famiglia. Così come cambiano da un ufficio all’altro o tra aziende con differenti tipi di produzione e dimensioni. Partendo dai bisogni di un singolo appartamento, un edificio, un laboratorio, un magazzino e valutando le caratteristiche specifiche dei climatizzatori in commercio, si può comunque arrivare a una scelta consapevole e appropriata nel tempo.
Portatili
Sono costituiti da un dispositivo principale dotato di tubo che fa fuoriuscire all’esterno l’aria calda. Il funzionamento è semplice e sono piuttosto comodi, perché possono essere spostati da una stanza all’altra. Di contro, sono abbastanza rumorosi e poco efficienti, il che significa che raffrescano poco, mentre i costi in bolletta sono elevati, almeno in rapporto alle prestazioni non ottimali.
Monosplit con o senza pompa di calore
Sono costituiti da due unità: il compressore esterno, volendo possiamo considerarlo il “motore”, e lo split interno. I modelli più semplici raffrescano soltanto, quelli con pompa di calore riscaldano anche.
Ma come funzionano? Il funzionamento si basa sui cambiamenti di stato del gas utilizzato dall’impianto. In super sintesi possiamo dire che il gas diventa liquido nell’unità esterna, dove si raffredda, per poi essere spinto all’interno, dove “cede” il freddo, raffrescando la stanza e tornando allo stato aeriforme (gas).
Se sei curioso e vuoi approfondire, ecco come funziona un ciclo.
- Il gas, nell’unità esterna, viene compresso e spinto nel condensatore, dove passa allo stato liquido, rilasciando calore e venendo raffreddato dalla ventola.
- Il liquido, freddo, attraverso le tubazioni, entra nell’evaporatore dello split interno, tornando allo stato gassoso e cedendo quindi freddo.
- Lo split interno aspira l’aria calda della stanza, facendola passare attraverso l’evaporatore, il corpo freddo, e rinfrescandola.
- Una seconda ventola, quella dello split interno, rimette in circolo nella stanza l’aria così raffreddata.
Per ottenere l’aria calda, e riscaldare l’ambiente, durante l’autunno e l’inverno, o comunque per climatizzare durante tutto l’anno, basta immaginare lo stesso ciclo al contrario!
Poiché questo tipo di climatizzatore utilizza la tecnologia inverter, ci sono notevoli vantaggi dal punto di vista dell’efficienza energetica e del risparmio economico. L’inverter, infatti, una volta che si raggiunge la temperatura desiderata, rallenta il lavoro dell’impianto, facendolo funzionare al minimo necessario per mantenere la temperatura raggiunta. In questo modo si evitano continui spegnimenti e accensioni dell’impianto, con relativo dispendio energetico.
Multisplit con o senza pompa di calore
In questo caso il funzionamento è lo stesso, a cambiare è il numero degli split interni, che possono essere due, dual split, o anche di più. Questo significa che possono essere posizionati in più stanze e per ognuna si può impostare un “clima” ad hoc, con temperatura e umidità differenti a seconda delle esigenze e delle attività. Ad esempio, se durante il giorno lavoriamo in soggiorno, a cosa serve avere la stessa temperatura anche nelle altre camere? Nel caso, per queste ultime basterà impostare una temperatura più alta o, addirittura, la sola funzione della deumidificazione. Anche i multisplit utilizzano la tecnologia inverter, con relativi vantaggi, va però detto che i costi energetici possono essere un po’ più alti, a causa del funzionamento contemporaneo di più unità interne.
Cosa guardare quando si compra un climatizzatore
Una delle prime cose da considerare, quando si compra un climatizzatore, è la sua potenza, calcolata in termini di BTU, British Thermal Unit. È una unità di misura energetica adottata nei paesi anglosassoni e divenuta, a tutti gli effetti, uno standard mondiale. Maggiore è il numero dei BTU, maggiore è la potenza dell’impianto e, di conseguenza, la sua capacità di raffreddamento.
Ovviamente, particolare importanza riveste anche la classe energetica dell’impianto. Un’alta classe energetica garantisce prestazioni ottimali sotto tutti i punti vista. Il comfort è elevato, il risparmio energetico si traduce in risparmio in bolletta e l’impatto ambientale è minore.
Tuttavia, considerare soltanto le caratteristiche del climatizzatore non basta. Perché poi vanno messe in relazione alla situazione concreta in cui verrà utilizzato l’impianto. In altre parole, ci dovremo anche chiedere: quali sono le caratteristiche degli ambienti da climatizzare?
Perciò altri fattori da valutare sono:
- le dimensioni dell’ambiente da climatizzare, come volume complessivo; va bene misurare la superficie in metri quadri ma andrebbe valutata anche l’altezza: un conto è una stanza alta m 2,70, un altro una stanza alta m 3,50;
- la collocazione degli ambienti: un piano terra ha una dispersione energetica differente da un terzo piano o da un attico;
- l’eventuale isolamento di pareti, soffitti e pavimenti;
- il numero di porte e finestre, le loro dimensioni e la qualità di infissi e serramenti;
- l’esposizione delle stanze, dell’appartamento o dell’edificio.
Infine, particolare importanza riveste la possibilità di gestire da remoto il nostro climatizzatore. Ormai tutti i modelli possono essere regolati e comandati tramite App. Ovviamente, alcune App integrano più funzioni di altre; si tratta di capire, ancora una volta, le esigenze specifiche. Chi vive molto in casa potrebbe fare a meno di qualche controllo, poiché ha la possibilità di gestire manualmente in tempo reale il proprio impianto. Diverso il discorso per chi sta fuori la maggior parte della giornata; in questo caso, ad esempio, impostare già dal proprio ufficio la migliore climatizzazione per quando si rientra può essere un vantaggio molto interessante!
Quanti BTU deve avere un buon climatizzatore
I BTU, l’unità di misura della potenza di un climatizzatore, per quanto fondamentali, vanno sempre considerati insieme alle caratteristiche delle stanze. In questo modo si evita il rischio di acquistare un impianto sottodimensionato o sovradimensionato. Per una valutazione precisa, affidarsi alla consulenza di un tecnico rimane la scelta più ragionevole.
In ogni caso, per avere un’idea di massima della potenza necessaria per climatizzare un ambiente, possiamo moltiplicare i metri quadrati per un coefficiente di 340, in quanto occorrono circa 3,4 BTU per raffreddare una superficie di un metro quadro in un’ora.
Ad esempio, occorreranno circa 9.000 BTU per una stanza di 25 metri quadri, 12.000 per una di 40 metri quadri, 18.000 per una di 60. È bene ripetere che si tratta di misurazioni indicative, che possono aiutare a orientarsi partendo da zero, ma che andrebbero verificate e integrate da valutazioni fatte da professionisti.
Le soluzioni E.ON per il raffrescamento e il riscaldamento
Se vuoi affidarti a un servizio completo, senza preoccuparti di nulla, scopri tutte le nostre proposte per il raffrescamento e il riscaldamento. Ti supporteremo in ogni passo, dalla scelta del climatizzatore alla sua installazione. E ti aiuteremo a gestire e programmare anche la sua manutenzione.
Con E.ON FreeComfort puoi anche scegliere un nuovo climatizzatore con offerta luce dedicata e pagamento della rata mensile in bolletta. Inoltre, tutte le nostre soluzioni per la casa e il condominio sono pensate per la massima efficienza energetica, il risparmio economico, la riduzione degli sprechi e la sostenibilità degli edifici. Far funzionare la nuova energia dipende da noi, it’s on us!
#climatizzatore
#comescegliereclimatizzatore
#comefunzionaclimatizzatore
#ItsOnUs