La scienza ha il volto femminile
In occasione della Festa della Donna, abbiamo deciso di celebrare le scienziate che si sono distinte per le loro scoperte, portando a invenzioni innovative e di grande valore per l’umanità.
Per festeggiare la festa della donna E.ON ha deciso di raccontare la storia di Catia Bastioli. Scienziata intraprendente, visionaria, con il cuore rivolto alla sostenibilità e all’ambiente è riuscita a dare una svolta green al mondo della plastica grazie al Mater-Bi, una bioplastica fatta di amido di mais, grano e patata.
Catia Bastioli e l'invenzione del Mater-Bi
Laureata in Chimica, Catia Bastioli si è occupata fin da subito di materie prime rinnovabili, scienza dei materiali e sostenibilità ambientale. Grazie alle sue capacità e alla sua vocazione è riuscita a diventare amministratore delegato Novamont che, dall’essere un centro di ricerca è diventato un’industria pionieristica nel settore delle bioplastiche oltre che, negli anni, di prodotti a basso impatto ambientale.
Molte sono le collaborazioni e i progetti relativi alle fonti rinnovabili realizzati grazie a lei in Italia, tanto che nel 2007 è stata nominata inventore europeo dell’anno oltre che aver ricevute diverse lauree ad honorem. Grazie alla guida di Catia Bastioli la Novamont ha assunto un approccio di bioeconomia basato sulla produzione di bioprodotti da fonti rinnovabili realizzati in siti industriali riconvertiti perché non più attivi. Un modello di economia circolare che rigenera il territorio e mira a una sostenibilità ambientale e sociale.
Tra i suoi brevetti, che superano il centinaio, il Mater-Bi è forse quello che più celebre. Il Mater-Bi della Novamont è a tutti gli effetti una bioplastica, biodegradabile e compostabile a base vegetale. Infatti, il Mater-Bi ha una composizione a base di amidi, cellulosa e oli vegetali, tutte materie prime rinnovabili e a basso impatto ambientale. Ha tutte le prestazioni della plastica ma non crea lo stesso inquinamento.
È un materiale versatile e che permette di ridurre l’enorme produzione della plastica che sta inquinando i nostri mari e il nostro pianeta: il Mater-Bi si degrada in poche settimane, diventando concime organico. Oltre ai sacchetti e ai guanti monouso dei reparti ortofrutta nei supermercati il Mater-B fornisce packaging alimentari, stoviglie e materiali per la ristorazione usa e getta, che in virtù della composizione non sono inquinanti come la plastica: ecco perché esso viene valorizzato anche nel campo dell’agricoltura. Si tratta di un materiale che sta già rivoluzionando l’industria alimentare. Il sogno di Catia è che il Mater-Bi possa sostituire la plastica in tutti i settori, compreso quello degli pneumatici.
Le donne nella scienza: ispirare, educare
Sono molte altre le scienziate donne italiane di cui potremmo tessere le lodi. Fabiola Gianotti è stata rieletta a fine 2019 alla direzione generale del CERN di Ginevra, oltre che essere la prima donna a ricoprire questo ruolo. Un'altra storia virtuosa è quella di Chiara Montanari: nel 2003 fu l'unico ingegnere donna a gestire i progetti di ricerca e le spedizioni presso la base antartica Concordia. Sempre in Antartide, il progetto australiano Homeward Bound, ha predisposto una spedizione di più di 80 scienziate: questa iniziativa ha anche lo scopo di promuovere il ruolo delle donne nella scienza e combattere il disequilibrio di genere in questo campo del sapere. Su 10 ricercatori, infatti, solo tre sono donne.
Ecco perché queste storie sono una fonte di ispirazione perfetta per celebrare la Festa della Donna, ma soprattutto per dare visibilità alle scoperte e alle invenzioni delle donne nella scienza oltre che incentivare altre giovani a intraprendere questo percorso. Proprio per contribuire a superare questo gap, durante le Giornate di E.ON contro gli sprechi abbiamo coinvolto tutte le bambine in laboratori scientifici: crediamo fortemente nel valore dell'educazione per un futuro all'insegna della sostenibilità e dell'innovazione.
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